logo dottori commercialisti

Articoli pubblicati dal dott. Tondi


01-2016 Rivista 231 (pdf consultabile)
RISK MANAGEMENT REGARDING ITALIAN SME's

03-2015 Rivista 231 (pdf consultabile)
BRIEF REFLECTIONS ON THE CRIME OF SELF-LAUNDERING

04-2013 Rivista 231 (pdf consultabile)
ENTI PUBBLICI ECONOMICI, ENTI STRUMENTALI DI ISTITUZIONI TERRITORIALI, SOCIETÀ PARTECIPATE DALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: OBBLIGATORIO IL MOGC 231

01-2013 Rivista 231 (pdf consultabile)
IL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI

02-2012 Rivista 231 (pdf consultabile)
I MODELLI DI "COMPLIANCE" NEL SETTORE DELLA FINANZA CONSUMER

I feed Rss

Servizi

 

AREA COMUNICAZIONE

  • Fotografia industriale

Se ognuno di noi si guarda intorno, si accorge di essere circondato da tanta “pubblicità”, da manifesti che in qualche modo ritraggono oggetti semplici o composti, ambientati e non, qualche volta ripresi assieme alle persone che li utilizzano e che ne rappresentano il “veicolo” di valorizzazione.

A ben vedere, la comunicazione visiva è uno dei tanti mezzi con cui il marketing manifesta la sua valenza “linguistica”, con cui tenta di raggiungere il cuore e la mente del consumatore e “ordinare” le sue convinzioni affinché egli possa avvertire e fagocitare il “valore” che è stato pensato e creato per lui come essere umano ad uno stadio avanzato di evoluzione e per il soddisfacimento dei suoi “bisogni” non soltanto primari e non più indifferenziati.

Il messaggio visivo, quando non è di tipo televisivo/cinematografico, si avvale pertanto di “istantanee”, che hanno il pregio di poter essere replicate in ogni tempo e luogo e di poter essere osservate e avvertite anche in modo subliminale, magari mentre l’osservatore è impegnato in altre attività oppure è temporaneamente avulso dal contesto comunicativo specifico.

Una “istantanea” si può “leggere” con garbata indifferenza, con spirito critico, ma anche con estrema concentrazione, la si può intravedere da un autobus o da una metropolitana, si può richiamare alla mente anche dopo ore dalla originaria osservazione, perché ha il dono della “impressionabilità mnemonica” spazio-temporale, ed è questa la caratteristica che la rende universalmente idonea ad essere adoperata per riempire l’ampiezza di qualunque “media” a diffusione grafica, dal semplice cartellone pubblicitario, alla “rivista” specializzata.

Ma la “fotografia” è qualcosa di più. Per Noi che la pratichiamo, soprattutto in funzione di chi la dovrà spendere come “piatto forte” nelle proprie campagne pubblicitarie, e non soltanto per quelle a basso contenuto tecnologico e/o prêt-à-porter, costituisce “… uno degli eventi di maggiore rilevanza nella nostra vita quotidiana, uno strumento determinante nel processo di identificazione della arti figurative … Agli occhi dell’osservatore perviene come l’equivalente di tutti i simboli dell’espressione, con un proprio codice interpretativo ed un proprio sistema di comunicazione. Come generatore delle differenti forme concettuali dell’arte contemporanea, si pone al confine tra la fine della sperimentazione empirica e l’origine dell’immaginazione. Colui il quale dedica del tempo, per necessità o per passione, alla conoscenza e divulgazione di tale tipologia di arte, elabora idee che spontaneamente traducono l’essenza del reale nella personale visione del mondo, emotivamente conteso tra narrazione e cronaca, autenticità ed emulazione, genialità ed innovazione …” | Giuseppe TONDI, Camardo, Brand Caffè |.

Sentiamo sempre un rinnovato entusiasmo nel cogliere, attraverso l’obiettivo, quanto di più “intimo” l’oggetto possa trasmettere a chi dovrà acquistarlo/utilizzarlo, quel miscuglio di sensazioni, emozioni, convinzioni, che dovranno sorprendere l’osservatore in una visione di “avvincente stupore”, tale da fargli decidere di affidarsi ad esso per il soddisfacimento delle proprie contingenti necessità e/o per la quotidiana replicazione/celebrazione delle proprie “abitudini” di consumo e del proprio “stile” di vita.

Crediamo, altresì, che ogni imprenditore debba assegnare la giusta dignità ed importanza alla riproduzione visiva assolutamente fedele del proprio prodotto, con i suoi volumi originari e senza distorsioni prospettiche, con i suoi colori nativi, simili per densità e sfumature cromatiche vieppiù esenti da aberrazioni ottiche e “moirè”, con i suoi chiaro-scuri e con i suoi contrasti.

Il cosiddetto “scatto” deve fermare la semplicità e nel contempo “esclusività” del momento artistico, manifestare nel modo più chiaro, naturale ed inconfutabile l’attitudine del prodotto a soddisfare uno specifico bisogno, e lo stupore deve venire innanzitutto dal “prodotto” e non dalla sua manipolazione grafica, come spesso oggi accade nella convinzione che l’impatto scenografico possa essere maggiormente seducente rispetto all’oggetto principale che vuole rappresentarsi.

La grafica ha indubbiamente la sua importanza, arricchisce un qualcosa che già c’è, ma non può creare di per se una “idea” che poi implode nel prodotto, e non potrà mai essere un sostituto dello stesso, nonostante gli sforzi di creatività profusi in tale ambito dalle migliori professionalità nazionali e mondiali.

Ciò che deve essere ben chiaro è che saranno il “diaframma” ed il “sensore” a cogliere l’attimo “fuggente”, e non il disegno e/o il tratteggio di contorno, i quali, nella post-produzione grafica, potranno tutt’al più corredare ed ulteriormente valorizzare il “quid” proposto al consumatore, senza tuttavia né adulterarlo, né contaminarlo.

In linea con queste asserzioni, che non peccano di presunzione e non sono affette da errori sistematici di estimazione, l’acquisizione dei “file” di immagine avverrà con l’utilizzo delle migliori tecnologie digitali attualmente a disposizione - cfr. dorsi digitali “multi-shot” ed ottiche dedicate di marca HASSELBLAD, montati su fotocamere professionali a banco ottico e corpi mobili di ultima generazione di marca SILVESTRI, nonchè fotocamere grandangolari per le “riprese” di architetture classiche e moderne, aree industriali attrezzate, interni, arredi e suoi complementi, oggetti compositi quali cucine, bagni, showroom da esposizione, arricchite con ottiche Rodenstock e Schneider specifiche per il “grande formato”.

I “set fotografici” saranno allestiti con i più innovativi materiali fotografici e le migliori ambientazioni, ed accesi con sistemi di illuminazione in parte a luce continua, semplice e “diffusa” - proiettori da “broadcast” di marca ARRI per un totale di 10-12 mila watt in uscita - ed in parte a luce puntiforme, con mono-torcie flash e torce elettroniche alimentate da generatori, anche a batteria, di marca MULTIBLITZ, ELINCHROM, BRONCOLOR e PROFOTO, per un totale di oltre 30 mila watt in uscita, che assicurano, in studio ed in “location”, la migliore gestione delle esposizioni e delle interpretazioni perimetriche e volumetriche.

« torna indietro