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Articoli pubblicati dal dott. Tondi


01-2016 Rivista 231 (pdf consultabile)
RISK MANAGEMENT REGARDING ITALIAN SME's

03-2015 Rivista 231 (pdf consultabile)
BRIEF REFLECTIONS ON THE CRIME OF SELF-LAUNDERING

04-2013 Rivista 231 (pdf consultabile)
ENTI PUBBLICI ECONOMICI, ENTI STRUMENTALI DI ISTITUZIONI TERRITORIALI, SOCIETÀ PARTECIPATE DALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: OBBLIGATORIO IL MOGC 231

01-2013 Rivista 231 (pdf consultabile)
IL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI

02-2012 Rivista 231 (pdf consultabile)
I MODELLI DI "COMPLIANCE" NEL SETTORE DELLA FINANZA CONSUMER

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AREA FINANZIARIA

  • Valutazione degli investimenti e analisi del valore

Chiunque intenda procedere ad investimenti di sostituzione/rinnovo nella sua azienda, sia esso un imprenditore industriale, mercantile o dei servizi, nella forma di impresa individuale o collettiva, ed a maggior ragione nel caso di investimenti di crescita e sviluppo di interi apparati produttivi/distributivi giunti ai limiti delle loro capacità operative, deve innanzi tutto condurre una disamina dei costi/benefici che tali investimenti comporteranno e saggiare la bontà ed il grado di efficacia di scelte alternative di intervento, sulla base delle tecnologie a cui si ha accesso - ciò che appare ottimale da un punto di vista tecnico/produttivo, non è detto che lo sia sul piano della sostenibilità economico/finanziaria - e dell’impatto che tali tecnologie avranno sull’ambiente, sull’intera struttura organizzativa e sulle connesse attività funzionali.

Il fenomeno ben noto della cosiddetta “obsolescenza”, per fare riferimento ad un singolo investimento di “rinnovo”, induce l’imprenditore a ragionare, da un lato, in termini di perdita secca di “valore attuale netto” del bene strumentale non ancora completamente ammortizzato e pur tuttavia in corso di sostituzione per effetto del suo decadimento qualitativo, a fronte dei vantaggi in termini di “flussi incrementali netti di cassa” che il novello bene introdotto potrebbe apportare qualora coerentemente immesso nella “layout” degli impianti esistenti.

L’imprenditore, pertanto, si troverà nella necessità di dover approntare una matrice comparativa di valori, di non semplice, intuitiva ed immediata fattura, quasi sempre assemblata con proiezioni sui rendimenti attesi dalle diverse categorie di investimenti, con l’ausilio di metodologie contabili, finanziarie, algebriche e statistiche che utilizzano in modo significativo variabili “stocastiche”, cioè dotate di elevato grado di “portanza” probabilistica.

Le indagini si complicano ulteriormente nel caso in cui a dover essere stimata, con un opportuno grado di attendibilità, è la capacità reddituale di un intero programma/disegno imprenditoriale, magari mutuato da una riformulazione delle vecchie strategie che hanno perso terreno competitivo e/o da un rinnovato orientamento strategico in tutto o in parte “diversificato”.

Il Nostro apporto, su tale indirizzo scientifico, è quello di ritagliare per ogni tipologia di azienda un modello conoscitivo e valutativo idoneo ad interpretare il potenziale di rendimento interno di un investimento sia di sostituzione/rinnovo, che di sviluppo, e ciò sia in relazione ad un singolo “asset”, materiale o immateriale - pensiamo alla valutazione di marchi, brevetti, know-how realizzati nei centri di “ricerca & sviluppo” o capitalizzati con il perfezionamento delle “routine organizzative” interne - sia in relazione ad interventi di ristrutturazione/diversificazione sorretti da massicci stanziamenti di risorse monetarie.

Gli algoritmi e le metodologie di calcolo ed esposizione concretamente applicate, inoltre, avranno il pregio di mitigare energicamente le incertezze probabilistiche contenute nella sequenza dei dati prospettici forniti, pur tuttavia attentamente vagliati in ordine alla rappresentatività, aderenza e compatibilità ambientale dei prezzi-costo, prezzi-ricavo, della quantità di risorse “fungibili” e degli auspicati “lotti” di prodotto assunti come “paradigma imperativo” del programma di investimento.

Il risultato della Nostra proposta di collaborazione consentirà, infine, all’imprenditore l’acquisizione di un “paniere informativo” quanto più possibile esaustivo e completo, incentrato sulla plausibilità di investimenti alternativi gravati dalla stessa incidenza di “rischio specifico” di progetto, e circostanziati nell’intorno delle strategie deliberate e dello spessore di “ricchezza” che andrà ad essere impegnata.

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